La spavalderia, o meglio, un gesto non calcolato e irrazionale, ad Alessio l’ho visto fare solo quando mi ha conosciuta.
Una telefonata,per convincermi ad uscire quella sera stessa nonostante fossi febbricitante, in cui ha sciorinato tutte le parole, tante, che poi, nel corso degli anni gli avrei sentito pronunciare in un mese. Eppure, ogni volta che entra a casa, la sera, io lo rivedo come la prima volta e lui ha quegli stessi occhi con il riverbero del sole che lo costringe a socchiuderli. Un gigante biondo con una maglia a righe bianca e rossa, e gli scarpini da rugby. Io intravedi in lui l’uomo che sarebbe diventato, lui in me non vide tante cose. Gli ho messo due figli in braccio e ogni volta mi sembrava più piccolo di loro. Da me ha imparato tutto, la carezza, la vicinanza, i baci per salutarci, sempre. Da lui ho imparato il conforto, il confronto, la costanza nel costruire, il ritornare a casa, sempre. Foto di Enrico Paravani
Comments