Ad un certo punto nei film, nelle commedie romantiche, ci stanno queste sequenze avanti veloce, colonna sonora e scene che si susseguono in una alternanza di fermoimmagine comici, divertenti, commoventi o tristi.
Per dare l’idea del tempo che scorre.
Di solito, circa un po’ più in là della metà del film. E poi succede il colpo di scena finale, tutto ritorna come prima e vissero felici e contenti. C’è il tramonto sul mare, ci sta lo sguardo, perso nel vuoto, del protagonista che si esibisce nel monologo colmo di speranza per il futuro.
E io mi chiedo sempre cosa succederà dopo.
Il giorno dopo il monologo che gli succede? La settimana dopo dello sguardo speranzoso e delle parole che gli succede a Fassbender, a Emma Stone, che vi succede?!
La mia sequenza avanti veloce sicuramente avrebbe la scena di me incinta di 8 mesi, seduta su uno sgabello che piango per un pomeriggio intero perché la mia bellissima cabina armadio con finestra, pouf, specchio con le piume, faretti e tappeto sarebbe diventata la cameretta di Sofia. Quel pomeriggio Alessio montava l’armadio in camera da letto. E io mi sgolavo.
Oppure il giorno del mio matrimonio quando tra prosecco e tranquirit sbandavo nel corridoio dell’anagrafe.
Oppure il neuropsichiatra infantile che mi dice: “Signora, ma a lei chi la segue?”
Ecco, e la colonna sonora sarebbe stata una canzone dei Beatles, Jealous gay, sicuro.
Sul monologo, poi ci lavoro.
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